Quando la guerra è un’adv, tra post sponsorizzati e “shadowbanning”

Quando la guerra è un’adv, tra post sponsorizzati e “shadowbanning”

Quando la guerra è un’adv, tra post sponsorizzati e “shadowbanning”


Mentre la guerra a Gaza si fa sempre più drammatico, anche lo scontro sui social si fa sempre più esasperato. In questi giorni si stanno moltiplicando in tutto il mondo, Italia inclusa, le voci di chi accusa le varie piattaforme di favorire i contenuti pro-Israele e di nascondere invece la voce dei palestinesi. Uno dei casi più eclatanti negli ultimi giorni è stato quello dell’account Instagram Eye on Palestine, seguito da oltre 6 milioni di persone: Meta lo ha bannato per “ragioni di sicurezza” e poi lo ha riattivato, ma nel frattempo si sono levate ondate di protesta da ogni angolo del web.

I post sponsorizzati di Israele

Certo è, come abbiamo già raccontato su True-news.it, che mai prima d’ora avevamo visto una guerra trasferirsi così totalmente anche in Rete, generando dinamiche completamente nuove. Questo è stato evidente sin dai primissimi giorni di conflitto: dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas, Israele ha inondato i social media per modellare l’opinione pubblica a suo favore, in particolare nei principali paesi occidentali, in modo da ottenere sostegno alla sua risposta militare. La strategia da parte del Ministero degli Affari Esteri israeliano è stata quella di diffondere dozzine di post contenenti immagini brutali ed emotive su piattaforme come X e YouTube, proprio come si trattasse della campagna pubblicitaria di un qualsiasi brand commerciale.

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Author: Maria Carla Rota
Data : 2023-10-29 22:00:13
Dominio: www.true-news.it
Leggi la notizia su: Politics – True News.
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